DECRETO SICUREZZA? INSUFFICIENTE!

Gianfranco Fini: "Impossibile integrarsi con chi ruba"
Il leader di An: il decreto deve cambiare. Tre condizioni per dare il nostro sì.
Le accuse di strumentalizzare una tragedia? «Risibili». La richiesta di collaborazione sul decreto espulsioni? «Sì, ma solo alle nostre condizioni». L’appello a coniugare rigore e integrazione? Esistono comunità, come quella rom, «che non sono integrabili nella nostra società». Non ha paura di dire qualcosa di destra, Gianfranco Fini. Nemmeno se il prezzo da pagare è quello di chi gli rinfaccia un passato fascista che non passa mai: «Non pensino di fermarci con queste idiozie...».E se sia il coraggio di chi mira alla posta alta come la poltrona di sindaco di Roma a far avanzare come un treno il leader di An, o più ancora la volontà di sfidare la leadership di Berlusconi sul terreno dei fatti, è difficile da dire. Perché sul Campidoglio Fini non chiude: «Prima si dimetta Veltroni, poi vedremo...», e sulla sfida alla guida del centrodestra è secco: «Chi ha più filo da tessere, tesserà».
Mi chiedo come sia possibile integrare chi considera pressoché lecito e non immorale il furto, il non lavorare perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapire bambini o di generare figli per destinarli all’accattonaggio. Parlare di integrazione per chi ha una "cultura" di questo tipo non ha senso.
«Berlusconi ha ragione a dire che il decreto è un pannicello caldo, varato sull’onda del panico e perché Veltroni temeva di veder crollare il suo castello di Roma città modello. Noi comunque siamo disponibili a votarlo, ma a tre condizioni: che preveda espulsioni effettive e coatte, e non semplici intimazioni ad andarsene come emerge oggi dal testo; che appunto, recependo integralmente la direttiva Ue, si possa espellere anche chi non ha un reddito certo e infine, perché non rimanga tutto lettera morta, in Finanziaria bisognerà aumentare sensibilmente i fondi alle forze di polizia».
Questi alcuni stralci di un’intervista della giornalista Paola Di Caro (Corriere Della Sera) all'Onorevole Gianfranco Fini, Leader di Alleanza Nazionale.
A noi sono sembrate parole più che sensate quelle dell'Onorevole G. Fini: "Chi non lavora va a casa".
Cosa c'è di scandaloso in queste parole? Nulla! Eppure molti si sono scandalizzati, forze è per questo che lo chiamano il Paese delle banane?
Se vogliamo divenire un popolo serio, dobbiamo smettere di essere sciocchi e buonisti a tutti i costi, un Paese serio non ospita fannulloni, ma persone serie che intendono integrarsi con il lavoro e non con le attività illecite.
Quello che il governo è riuscito a partorire con il Decreto, sono solo provvedimenti da adottare nei confronti dell'extracomunitario o comunitario che si rende pericoloso nel nostro Paese; pochino non vi pare? Quelli che rimangono e che non hanno un lavoro continueranno a fare quello che hanno sempre fatto o no?
Questa è una Repubblica fondata sul lavoro, bisogna regolare i flussi di immigrati in funzione delle richieste di fabbriche e aziende, non in maniera indiscriminata e fuori da ogni controllo come avvenuto finora, così facendo non si ottiene altro che facile manovalanza alla delinquenza.
Questa città è divenuta ormai una delle più pericolose al mondo, si sono spesi un sacco di soldi sul cinema, notti bianche e concerti, ma le nostre forze dell'ordine non hanno nemmeno la benzina per per uscire in strada con le vetture.
Nei Municipi, compreso il nostro che conta più di 200.000 abitanti, di notte fanno uscire una sola vettura di Vigili Urbani, e per quanto riguarda la Polizia di Stato non và molto meglio, basta ricordare le denunce della Consap (sindacato di Polizia), che accusava il governo di avergli tagliato le risorse di almeno un Miliardo di euro.
Speriamo che il buon senso prevalga su tutti, e che si riesca con l'aiuto della CDL ad apporre le modifiche necessarie al Decreto e rendere giustizia a chi in questa città vi ha investito un'intera esistenza. RingraziandoVi per l'attenzione, lasciamo sotto il link del Decreto che noi ci auguriamo si possa migliorare.

http://www.ansa.it/documents/1194083643718_decreto.doc