IL DIPARTIMENTO VIII DEL COMUNE DI ROMA VUOLE ESTENDERE IL SUK DI VIA TUSCOLANA


La Comunità Territoriale del X: “È una beffa”

Da tempo la Comunità Territoriale, organismo di coordinamento tra 20 associazioni e comitati di quartiere che operano nel X Municipio, denuncia la grave situazione in cui versano alcune strade del territorio, dove è ormai impedito ai cittadini di camminare liberamente a causa della presenza eccessiva e ingombrante del commercio ambulante, autorizzato e abusivo. In particolare la situazione è ormai insostenibile in via Tuscolana, in via del Quadraro e in via M. F. Nobiliore.
La Comunità Territoriale ha già fatto presente all’assessore municipale De Simoni e all’assessore comunale Bordoni che l’occupazione dei già ristretti marciapiedi da parte degli ambulanti ostacola il libero transito dei cittadini e lo impedisce del tutto ai portatori di handicap, non vedenti, anziani, mamme con i passeggini. Ciò reca anche seri problemi di sicurezza perché impedisce l’entrata di eventuali soccorsi, sia presso alcune stazioni della metropolitana, sia ad alcuni palazzi i cui portoni sono letteralmente sbarrati dal posizionamento degli ambulanti. Ci si attendeva dunque un intervento per risolvere radicalmente una situazione non più tollerabile, con la delocalizzazione in spazi più idonei del commercio ambulante. E invece abbiamo saputo che in data 28.10.2008 il Dipartimento VIII del Comune, non rendendosi conto della situazione, ha chiesto addirittura nuove localizzazioni. L’Assessore municipale De Simoni ha respinto giustamente la richiesta che ha assunto di conseguenza l’inconfondibile sapore della beffa a danno dei cittadini. “Sia chiaro” – afferma il coordinatore Aldo Pirone – “noi non abbiamo nulla contro lo svolgimento di questo tipo di attività perché tale offerta commerciale viene incontro, soprattutto in questi tempi assai grami, ad una necessità della popolazione, soprattutto dei ceti meno abbienti. Chiediamo però che venga svolta nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e dei diritti più elementari di tutti i cittadini. In particolare dei più deboli.”
La Comunità Territoriale ritiene che con un’accurata ricognizione del territorio si possa trovare, anche con il contributo di proposte dei Comitati di quartiere, una sistemazione rispettosa dei diritti di tutti e delle esigenze degli ambulanti. E tale richiesta ha rivolto agli amministratori competenti municipali e comunali.

QUANTO SPENDE IL COMUNE DI ROMA PER MANTENERE I ROM


Milioni di euro per far alloggiare un centinaio di nomadi al camping privato della Cesarina.

Per mantenere i rom il Comune di Roma spende quasi 26 milioni di euro l’anno. Una cifra che non ha pari nelle altre metropoli italiane. Nella capitale vivere in un campo attrezzato è un lusso soltanto per la collettività dei contribuenti, visto che gli «ospiti» non spendono un euro per gli alloggi, per luce e gas e per ricevere l’assistenza comunale in fatto di scolarizzazione e di asili nido. Un dato che stride con quanto accade - ma è solo un esempio - nel IV municipio dove oltre 800 famiglie romane non sono riuscite a trovare un posto per i loro piccoli negli asili nido del Comune. Ma nel vicino camping della Cesarina il Comune spende solo di affitto oltre 600mila euro l’anno per ospitare un centinaio di rom.Per mantenere i rom in città il Comune di Roma spende, di tasca sua e di contributi, 26 milioni all’anno. Una cifra che non ha eguali in Italia. A Milano, dove la Moratti spende per i rom circa un quarto, i nomadi per stare nei campi comunali pagano luce e acqua. In Veneto, senza mettere mano al portafogli, nei container non entra nessuno. Nel nord Italia gli zingarelli per andare a scuola usano lo scuolabus esattamente come i coetanei italiani. A Roma, no. Il cosiddetto programma di «scolarizzazione rom», da intendere però solo come trasporto e accompagno, è stato appaltato da Rutelli e Veltroni a tre associazioni legate alla sinistra. A oltre 2 milioni all’anno. Un botto di soldi. Con quali risultati? Praticamente zero. Quanti delle centinaia di zingarelli che girano il centro la mattina conoscono la tavola pitagorica? I piccoli rom sono bravi solo a contare i soldi nei portafogli altrui. Altro che tabelline. Ma gli sprechi non si contano. Per mantenere i rom nella capitale, fra luce, acqua, condizionatori d’aria, piscine, scolarizzazione, vacanze estive, sovvenzione a feste e corsi di formazione, in questi anni Veltroni non ha badato a spese. C’è chi questi conti li ha fatti di recente. È il neo-consigliere comunale Fabrizio Santori, che ha spulciato bandi ed appalti e stilato un Dossier. Quanto costa ogni nomade al mese ai cittadini romani? Ecco i dati. La gestione dei campi, che fa capo al Dipartimento V (Politiche sociali) del Comune, nel 2006 è costata 3.800.000 euro. Lo stesso Dipartimento ha speso per interventi di bonifica igienico-ambientale 1.750.000 euro. Poi ci sono le voci di spesa «minori»: consulenze esterne 138mila euro, attrezzature informatiche 40mila euro, personale del V Dipartimento 66.300 euro, wc chimici (acquisto, pulizia e manutenzione) 375mila euro, affitto del Camping Nomentano 22.500 euro. E poi le spese straordinarie: nel 2006 il Comune ha speso per acquistare i containers di Villa Troili 554.444 euro. Che non sono esattamente una spesuccia. Ma siamo solo agli inizi. La scolarizzazione, che fa capo all’XI Dipartimento (scuola), è costata 2.333.333 euro. I servizi sociali per i rom, gravanti sui bilanci dei Municipi, sono costati in totale 1.440.000 euro. Fra luce e acqua gratis, interamente a carico dell’Acea, se ne sono andati nel 2006 altri 1.830.00 euro. La raccolta rifiuti, fra interventi ordinari e straordinari, ha gravato sull’Ama per 381mila euro. Al nord i capifamiglia nomadi pagano, da noi è tutto gratis. Ma non basta. Nel conto c’è da mettere anche la quota delle vetture di Trambus a disposizione della scolarizzazione (1.200.000 euro nel 2006), i buoni scuola per i libri (218.000 euro) e l’uso gratuito delle mense scolastiche (nel 2006 le famiglie romane hanno pagato 288.000 euro per le mense). E dulcis in fundo, i finanziamenti a feste, iniziative culturali, vacanze estive al mare e ai monti, pagati da Comune e Municipi, per un totale stimato di 1.700.000 euro. La somma complessiva è di 19.380.000 euro. A questi soldi, però, vanno aggiunti ulteriori fondi del Comune e dello Stato. Si tratta degli interventi straordinari dei vigili e delle forze dell’ordine (72mila euro), delle spese di Pm e magistrati per indagini sui reati commessi da rom (stimate in 874mila euro), dell’utilizzo gratuito da parte dei rom delle strutture sanitarie pubbliche, costate alle Asl e al Ministero della Salute 360.663 euro. Per finire, con un’evasione fiscale stimata in 5.200.000 euro. In totale, nel 2006 Veltroni e Prodi per mantenere i nomadi a Roma hanno pagato 26.646.253 euro. Dato che i rom assistiti erano 5.227, per ognuno i romani hanno pagato la bellezza di 5.097 euro. «Ovviamente ci sarebbe da aggiungere il costo dei rom dei campi abusivi, - conclude Santori - che gravano in termini di trasporti, luce, spazzatura, sulla città». Poi c’è ancora chi si meraviglia se Roma ha voltato pagina.LE VACANZE DEI ROM NEL CAMPING CON ASILOMilioni di euro per far alloggiare un centinaio di nomadi al camping privato della Cesarina. Aria fresca, alberi e verde, uccellini che cinguettano, giochi per i bambini. Come in villeggiatura. A pagare è il Comune di Roma. Quasi 600mila euro l’anno il canone di affitto. Dentro il campeggio i rom usufruiscono anche di un asilo nido, costo altri 3600 euro al mese. Tutto a spese del contribuente romano. Che lavoro fanno questi nomadi per campare, lo lasciamo intuire alla fantasia del nostro lettore. In buona sostanza è l’ennesima pagina di spese folli, l’ennesimo capitolo di quanto costa ai romani mantenere gli zingari in città.Il camping si trova in via della Cesarina, traversa di via Nomentana, IV Municipio. Quest’anno nel IV circa 800 bambini italiani sono rimasti fuori dagli asili nido comunali. Le famiglie pagano fior di quattrini per quelli privati. In media 5-600 euro al mese per ogni bebè. Per i rom, invece, nessun problema. I bambini glieli assiste il Comune, completamente gratis per loro, non per la collettività.I dettagli li fornisce l’ex consigliere municipale di An Fabrizio Bevilacqua, ora futuro assessore alla sicurezza. «Anche se l’ex minisindaco Alessandro Cardente non ha mai risposto alle interrogazioni dell’opposizione a proposito della Cesarina - racconta Bevilacqua -. Siamo venuti in possesso di dati a dir poco imbarazzanti dal V Dipartimento del Comune. I rom sono alloggiati al camping dal 2003. Il canone di affitto si aggira sui 591.300 euro annui, ai quali si aggiungono i 3.600 euro mensili elargiti per la gestione dell’asilo interno».Fatti i conti, nel quadriennio 2003-2006 sono in totale 2.538.100 euro. «Tutte spese che sono certificate da riscontri al V Dipartimento» precisa Bevilacqua: «Ma a queste vanno sicuramente aggiunte altre voci: servizi socio-sanitari, scuolabus, scolarizzazione, interventi ordinari e straordinari dell’Ama».E non basta. «Bisognerebbe fare luce anche sui meccanismi delle borse-lavoro e dei corsi di formazione - aggiunge l’esponente del Pdl -. Finito un corso, molti si iscrivono a un secondo, poi a un terzo, per avere i sussidi. Senza mai andare a lavorare».Quanti sono i rom della Cesarina? Ufficialmente 100, anche se di fatto sono ospiti del campo altre 80-85 persone. In ogni caso, siamo sulle 20-25 famiglie. Calcolando il nucleo originario, al Comune ogni famiglia costa 30-35mila euro all’anno. Insomma, un pozzo senza fondo di spese. E tanti interrogativi. Di che campano i rom?Il nuovo presidente di centro-destra del IV, Cristiano Bonelli, promette che farà piena luce su tutta la vicenda: «Già in settimana mi incontrerò con l’Opera Nomadi (l’associazione che gestisce il villaggio, ndr). Un anno fa, come responsabile commissione sicurezza ho fatto un sopralluogo alla Cesarina. Alla mia domanda su che lavoro facessero i nomadi, è seguito il silenzio più gelido. Stavolta debbono rispondermi. O i nomadi si integrano in modo attivo, lavorando, mandando a scuola i figli, eccetera, oppure la struttura va chiusa».Bonelli annuncia che farà altri sopralluoghi, anche a sorpresa: «Poi occorre prendere una posizione netta. Non si può tollerare di pagare un affitto così esorbitante per gente che non ha nessuna intenzione di integrarsi».

Marcello Viaggio "Il Giornale" 18 maggio 2008