PRETI BASTA!



Decine di bambini e ragazzi sordomuti violentati e molestati in un istituto di Verona fino al 1984.

Dopo decenni di tormenti, gli ex allievi trovano la forza di denunciare gli orrori. Ma molti dei sacerdoti non vengono neppure rimossi.

Si parla molto di abusi sessuali in questi giorni, le cronache riportano quotidianamente atti di violenza inaudita nei confronti di donne di tutte le età. Giustamente queste notizie si insinuano nelle scalette programmatiche di notiziari televisivi, caricate in prima pagina sulla carta stampata, ci si organizzano interi dibattiti televisivi, addirittura per questo si organizzano ronde di sceriffi, e anche questo è comprensibile vista la mancanza assoluta di prevenzione delle forze dell'ordine sull'intero territorio nazionale, fatta eccezione per i soliti centri storici delle grandi città, ma li lo si sa che ci abitano i nostri efficientissimi politici. Facciamo bene ad indignarci tutti quando arrivano notizie di questo tipo a destabilizzare la nostra sicurezza, e soprattutto quella dei nostri figli.

Quello che io non comprendo però è la differenza che passa tra un violentatore in abiti civili e uno con il manto clericale, per me sono entrambe delle bestie!
L'espresso pochi giorni fa ha riportato una notizia sconvolgente (nemmeno più di tanto se consideriamo i precedenti) di Paolo Tessadri, che riguardava l'ennesimo caso di preti pedofili e chissà per quale motivo, tra gli organi di stampa e televisivi, la notizia non ha suscitato lo stesso interesse della brutale violenza nell'interland romano di Guidonia. Vi lascio alla lettura dell'articolo (sotto il link) e alle dovute riflessioni.

Gianni Conti 30.01.2009
Notizia divulgata dall'Espresso per mano di Paolo Tessadri in data 22/01/2009 (sotto il link)

DECORO URBANO, BELLE PAROLE!



Questa la mail inviata in mattinata all'ufficio decoro urbano:

Oggetto: X Municipio, collasso di una parte di marciapiede in via valerio publicola 69 e affissioni abusive.

Segnalo a codesto ufficio, che in via Valerio Publicola i marciapiedi sono in uno stato pietoso, e come se non bastasse da circa due mesi, una parte di esso è collassato sotto il peso del calpestio pedonale (davanti al civico 69).

L'unico intervento sin d'ora realizzato è la sua delimitazione, fatta tra l’altro in maniera sciagurata con una rete in plastica e quattro paletti di ferro (vedi foto allegate), messi li senza nessuna protezione per i passanti, in barba alle più elementari disposizioni in materia di sicurezza nei cantieri.
Vogliate intervenire prima che qualche bambino, anziano, o non vedente rischi di farsi male andando ad inciampare su questa rete di plastica, o peggio ancora di finire infilzato da uno di quei paletti in ferro non protetti.

Approfitto per segnalarvi che sempre nella stessa via è in corso una gara per l'addobbo più bello ai danni di pali semaforici, lampioni, barriere metalliche, pareti di edifici residenziali (vedi foto allegate) ecc. peccato che le feste natalizie siano finite da un pezzo. Rifacendomi alla carta del decoro urbano e soprattutto al vostro slogan "Chi attacca perde", attendo da parte vostra seri riscontri!
20/01/2009

Distinti saluti, Gianni Conti.

CARREFOUR "UNA STRATEGIA?"


Già alcuni mesi fa nell'ipermercato Carrefour del quartiere Romanina si cominciavano a svuotare gli scaffali. Il personale addetto alle vendite spiegava che tutto quello spazio occupato con articoli di ogni genere costava troppo e che quindi l'azienda lo avrebbero ceduto ad altre attività.

Ora monta la protesta! Nei prossimi giorni infatti saranno possibili scioperi cosiddetti a “singhiozzo” (comunicati senza troppo preavviso, per impedire sostituzioni strategiche) di quattro ore in tutti gli ipermercati e i supermercati del gruppo Carrefour (Carrefour, Gs e dìperdì), nonché assemblee dei dipendenti. Entrambe le forme di protesta saranno accompagnate da un volantinaggio per spiegare ai clienti quello che sta accadendo all'ipermercato della Romanina. Ad annunciarlo è il segretario della Filcams CGIL Roma/Lazio, Vittorio Pezzotti che ha definito queste “le prime iniziative da mettere in campo, sperando che si apra al più presto un tavolo unico con gli enti locali per risolvere la vicenda”.
Quello di Carreofur un modo di fare commercio da bottegai
La Carrefour nei giorni scorsi ha notificato una lettera di licenziamento a 116 dipendenti, motivando il ridimensionamento dell'organico con la “concorrenza nel settore” e con “il perdurare della crisi economica”. L'ipermercato, in sostanza, vedrà dimezzarsi la propria attività, con la struttura che perderà un piano, passando da 10.000 a 5.000 metri quadri. La forza lavoro passerà da 241 a 125 persone. Ad essere interessati dal taglio sono i dipendenti del settore no food (elettromedistici, hi fi, radio tv e tessile). “Un ridimensionamento di questi reparti, visti gli incassi, può anche essere plausibile”, spiega Pezzotti. “Ciò che non è plausibile è constatare che negli altri 4 ipermercati del gruppo nonché nella stessa struttura della Romanina “ristretta” lavorino i cosiddetti merchandiser e promoter, inquadrati con contratti a termine da aziende terze e che in molti casi svolgono le stesse mansioni dei dipendenti licenziati”. La Filcams CGIL Roma/Lazio quantifica in 30 le figure di merchandiser e promoter, sotto contratto con altre aziende ma che lavorano per Carrefour, e in 8 gli stagisti che svolgono le mansioni dei licenziati. “Questo è un modo di fare commercio da bottegai”, attacca Pezzotti. “E' assurdo che la grande distribuzione sprema la forza lavoro fino a quando ne ha bisogno, per poi buttare via le persone come fossero cenci vecchi. E' un modo di fare che non dovrebbe appartenere a quello che è il secondo gruppo mondiale nel settore della grande distribuzione. Sembra quasi che per portare avanti una politica di prezzi contenuti (che in realtà non praticano fino in fondo) vogliano far leva proprio sui lavoratori, andando magari ad utilizzare forme contrattuali precarie”.La Filcams si augura che quanto prima venga convocato un tavolo unico con Regione, Provincia e Comune per provare a risolvere questa situazione per la quale rischiano di finire senza lavoro ragazze madri, persone monoreddito o con gravi problemi di salute".
Di Matteo Scarlino - 15/01/2009
http://www.romatoday.it/economia/sciopero-supermercati-carrefour-roma-e-provincia.html

Qualche pettegolo sussurra che Carrefour stia mettendo in atto una strategia ben precisa:
"Licenziare ora chi ha un contratto serio, che di questi tempi non fa notizia vista la crisi economica internazionale, e rilanciare quelle succursali dove lavorano interinali e promoter! Se così non fosse, basterebbe spostare queste 116 persone in altri supermercati della stessa casa madre, già esistenti a Roma, magari chiedendo anche il sostegno di qualche suo partners come Faxiflora o Maggiore per esempio."

Queste le sedi a Roma:
-BUFALOTTA -VIA DELLA BUFALOTTA 548
-RAFFAELLO -VIA EMILIO LONGONI 3-5-7
-ROMANINA -VIA ENRICO FERRI 43/A
-TOR VERGATA -VIA SCHIAVONETTI 26
-ALESSANDRINO -VIA DELLE CILIEGIE 100
Un grande in bocca al lupo a tutti i 116 precari di Carrefour!!

16 Gennaio 2009, Gianni Conti.

MEZZI D'INFORMAZIONE DA PRENDERE CON LE PINZE


BRAVATA DI MINORI I SABOTAGGI DEI BINARI MILANO-VARESE

MILANO - Nessuna recrudescenza terroristica solo una bravata, ma molto pericolosa, di una baby-gang tra cui addirittura un bambino di nove anni: i sabotaggi che da più di un mese si verificavano sulla linea ferroviaria Milano-Varese erano opera di cinque ragazzini: due di 14, due di 13 ed uno di soli 9 anni. A scoprirlo è stata la polizia ferroviaria di Rho che ha dovuto sottoporsi ad appostamenti anche notturni, e nelle avverse condizioni meteorologiche di questi ultimi giorni, per cogliere sul fatto l'improvvisata banda di ragazzini. Una bravata, dunque, ma con la quale rischiavano, ponendo grossi ostacoli sui binari, di far deragliare i treni che percorrevano la Milano-Varese con gravissimi rischi per i passeggeri. Ieri sono stati colti in flagrante e i quattro più grandi denunciati in stato di libertà per attentato alla sicurezza dei trasporti, oltre che per procurato allarme in concorso. Il più piccolo dei cinque, la mascotte, ha ammesso subito le bravate compiute dal gruppo; solo uno dei giovani ha mantenuto il silenzio. Collaboranti con la Polfer i genitori, tre operai e un impiegato italiani, tranne uno che - ha riferito la Polfer - ha esclamato in tono risentito: "Perché non arrestate i Riina, invece di occuparvi dei giochi dei ragazzi". Tre gli episodi più gravi a loro attribuiti, avvenuti il 28 e il 29 dicembre, e il 4 gennaio; il primo episodio risale, però, al 10 dicembre. Secondo quanto riferito dagli investigatori, il gruppetto aveva individuato al km 4+900 della linea Milano-Varese il luogo degli appostamenti, in località Pogliano Milanese, dove sono residenti, già durante le vacanze estive. I ragazzi vi avevano costruito una capanna con pezzi di legno, che poi, a causa del maltempo, era crollata. I giovani avevano quindi deciso di usare la legna per divertirsi, bruciandola e mettendo dei rami sui binari. Poi l'escalation, con sassi, pezzi di cemento e una volta un cavo di rame rosso, che da un lato finiva in un tombino, e dall'altro in un contenitore al quale poi avevano dato fuoco, per simulare un attentato. Ieri pomeriggio, verso le 16.30, i ragazzini, tre italiani e un rumeno, compagni di terza media e amici dall'asilo, avevano messo sulla rotaia un blocco di cemento e aspettavano di vederlo schizzare in frantumi. Ma il macchinista, che si è accorto dell'ostacolo sul binario, ha fermato il convoglio e chiamato la Polfer. Alla vista dei due agenti in divisa, i giovani si sono dati alla fuga, dirigendosi verso un dirupo, ma gli agenti sono riusciti a bloccarli prima.
Un episodio veramente triste, ma è altrettanto triste leggere questo articolo Ansa per le sue forti contraddizioni:
"All'inizio dell'articolo leggiamo che la polfer (polizia ferroviaria) per la cattura dei giovani sbandati, ha dovuto effettuare appostamenti anche notturni con avverse condizioni meteorologiche per cogliere sul fatto l'improvvisata banda di ragazzini. Mentre alla fine dell'articolo leggiamo che la polfer è stata chiamata da un macchinista che si era accorto dell'ostacolo sui binari, alla vista della polizia i giovani sono fuggiti rimanendo bloccati da un dirupo." Questo tipo di notizie ci vengono fornite quotidianamente da ogni mezzo d'informazione, quindi..... buona riflessione a tutti!