LA CONCLUSIONE SEMBRA VICINA



Il sopralluogo tenutosi nel parco degli Acquedotti a Roma il giorno 14 Giugno 2007, anticipato nel postOrti abusivi nel parco degli Acquedotti, ha prodotto un'audizione in Commissione Ambiente probabilmente verso la metà di Luglio c.a.

All'audizione organizzata dall'On. Massimiliano Valeriani (foto in basso), Presidente III Commissione Consiliare Permanente Ambiente, dovrebbero intervenire oltre noi del Comitato Appio Claudio ed esponenti della Comunità Territoriale del X Municipio, anche l'Assessore alle Politiche Ambientali ed Agricole On. Dario Esposito.

Da questo incontro, ci aspettiamo decisioni risolutive per lo sgombero degli orti abusivi all'interno del parco.

Tutti noi crediamo che l'On. Massimiliano Valeriani abbia a cuore la vicenda.
Lui stesso, durante il sopralluogo, ha potuto constatare la veridicità delle nostre denunzie, vedendo personalmente in quali condizioni di degrado versa questo parco.
Panchine praticamente inesistenti, le pochissime rimaste sono distrutte (vedi foto), cestini insufficienti per l’area che dovrebbero coprire, spesso privi di buste interne perché razziate, con inevitabile abbandono della spazzatura in terra.
Mancanza di manutenzione, blocchi di marmo staccati dai muretti che circoscrivono il parco giochi, lasciati li a giacere (vedi foto) da chissà quanto tempo, potenziale pericolo per chiunque, figuriamoci per i bambini che sono li a giocare.

All’incontro è intervenuto anche il Sig. Botti, responsabile del Servizio Giardini in X Municipio, che cercava di spiegarci sostanzialmente la sua difficoltà nel garantire determinati servizi, visto il numero esiguo di mezzi e personale messi a sua disposizione dal X Municipio.
Addirittura ha confessato di non essere in possesso neppure di un cesto elevatore per gli interventi di prevenzione sugli alberi, come la potatura di un ramo in fase di distacco, e quando sorge l'esigenza, è costretto a farne richiesta ad altri Municipi, ed attendere il suo turno (sperando che nel frattempo il ramo non precipiti sopra qualche ignaro visitatore).

Non esiste poi alcun controllo sul territorio, prosegue sfiduciato il Sig. Botti, e aggiunge anche: "questa è terra di nessuno!", Tutto è comunque riconducibile agli orti, perché divenuti ormai covo di disperati, che per necessità razziano tutto ciò che trovano, in un luogo dove la legge non arriva.
Dopo alcuni minuti manco a farlo apposta, davanti a noi sfreccia un motorino con su due adolescenti, il nostro Salvatore Settimi (nella foto a destra) s’improvvisa tutore della legge bloccandoli, come farebbe un agente della stradale, e dopo averli informati sulla violazione che stavano compiendo, gli consiglia di non proseguire per non finire in bocca ad una pattuglia di vigili urbani. Il bluff dà esito positivo, i ragazzi borbottano qualcosa, girano il motorino e tornano indietro.
In quel momento sono sicuro che nella testa di ognuno di noi, siano riecheggiate le parole pronunciate dal Sig. Botti poco prima.

Dopo questo sopralluogo, siamo certi che l'On. Massimiliano Valeriani, abbia compreso quanto sia urgente il recupero di questo parco.
Soprattutto di quanto sia prioritario risolvere l'impasse degli orti abusivi, che a catena, fisiologicamente, trascinerà alla soluzione tanti altri problemi. Come sempre vi terremo informati sugli sviluppi.

ORTI ABUSIVI NEL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI



Il 5 Giugno ’07 in Commissione Ambiente a via di Porta San Sebastiano, si è tenuta una riunione con alcuni rappresentanti della Comunità Territoriale del 10° Municipio in presenza del Presidente della III Commissione Consiliare Permanente Ambiente On. Massimiliano Valeriani.
All’incontro hanno preso parte i Signori: Fabio Depino (WWF Lazio), Giuseppe Carfi (C.T. 10° Municipio), Salvatore Settimi (Presidente comitato Appio Claudio), il sottoscritto Gianni Conti (comitato A.C.), Gianluigi Zangari (imprenditore agricolo). L'incontro è stato organizzato per ascoltare e discutere gli innumerevoli problemi che riguardano il parco degli Acquedotti.
In assemblea il Sig. Fabio Depino, che conosce bene il territorio, ha denunciato il forte disinteresse che gli organismi istituzionali nutrono nei confronti di quest'area archeologica straordinaria, dove passano ben sette acquedotti antichi: l'acquedotto Claudio su cui corrono i resti dell'acquedotto Anio Novus, alcune arcate dell'acquedotto Marcio, a sua volta sormontato dai due acquedotti dell'Aqua Tepula e dell'Aqua Iulia, e l'acquedotto Anio Vetus che passa sottoterra. Infine, all'altezza di porta Furba si staccava dall'acquedotto Marcio la diramazione dell'acquedotto Antoniano, che alimentava le Terme di Caracalla. Degli undici acquedotti che rifornivano Roma in età imperiale, questi erano senz'altro i più importanti, convogliando il 74% dei 13 metri cubi d'acqua che ogni secondo entravano in città. In passato si è lasciato sovrastare queste opere di grandiosa importanza storico-architettonica dalla speculazione edilizia, e ora con orti e baracche abusive all'interno del parco (divenute dimore per extracomunitari), si lascia soffocare quello che è rimasto.
Se vogliamo salvare questo pezzo di storia, non abbiamo più tempo da perdere. I nostri governanti devono stanziare più soldi per le aree verdi, e attivare organismi di controllo per monitorarne le spese.
Risale proprio ad un anno fa, l'ultimo crollo di una parte dell'acquedotto Claudio, all'altezza del campo Gerini. Eppure a bordo di pullman molto belli denominati archeobus di colore verde speranza, portiamo a passeggio turisti di tutto il mondo attraverso i tesori dell'Appia Antica, facendoli passare proprio sotto un'arcata dell'acquedotto Claudio (vedi foto in alto a destra), per poi giungere al casale di Roma vecchia; ovviamente a distanza di sicurezza orti abusivi.
Sembra finalmente esserci uno spiraglio: il giorno 14 Giugno 2007 alle ore 10.00, l'On. Massimiliano Valeriani ci ha dato appuntamento al parco per fare il punto della situazione.
Presto vi aggiorneremo sugli sviluppi.

UN BEL CORAGGIO!

La trasmissione Annozero del 31 Maggio 2007, condotta dal pungente Michele Santoro su Rai 2, ha messo in onda parte del documentario della Bbc "sex crimes and the Vatican".
Ospiti in studio: monsignor Rino Fisichella rettore della Pontificia Università Lateranense, don Fortunato Di Noto dell'associazione Meter che combatte la pedofilia in rete, Piergiorgio Odifreddi matematico e autore di "Perchè non possiamo essere cristiani" (e meno che mai cattolici) ed infine colui che ha firmato l'inchiesta Colm O'Gorman reporter di Panorama Bbc anche lui vittima di abusi da banbino da parte di un prete.

Egli ha raccolto testimonianze in tutto il mondo:

Dall'Irlanda agli Stati Uniti dal Brasile all'Inghilterra. Al centro dell'inchiesta un documento riservato del Vaticano, il "Crimen Sollicitationis", che spiega ai vescovi come comportarsi con i preti che abusano sessualmente dei loro parrocchiani.

Dopo la richiesta di Santoro di acquistare il filmato, sono scesi in campo diversi big della politica, da Piero Fassino, che aveva auspicato "equilibrio e prudenza", a Gianfranco Fini, convinto che la Rai abbia speso soldi pubblici per finalità "che non hanno nulla a che vedere con l'informazione", da Mario Landolfi a Pierferdinando Casini, contrari all'acquisto del documentario.

Aveva preso posizione anche la Conferenza episcopale italiana, con il segretario generale mons. Giuseppe Betori, sottolineando che il filmato diffonde certamente alcuni "contenuti falsi". Nessuna richiesta di censura, comunque, da parte dei vescovi, ma solo la raccomandazione che, in caso di messa in onda, si prendessero le distanze da tali falsità.

A Santoro, è arrivato comunque il sì del direttore generale Claudio Cappon, che si è assunto la responsabilità di acquistare il video, garantendo ovviamente che tutte le parti coinvolte venissero autorevolmente rappresentate.

Il video insiste sulla "copertura" data dalle gerarchie a sacerdoti colpevoli di crimini sessuali, sulla presunta omertà, e in particolare su questo documento 'Crimen sollicitationis' di cui Ratzinger viene definito "garante" per 20 anni quand'era alla Congregazione per la dottrina della fede, che disponeva di avocare a Roma ogni procedimento per i casi di pedofilia.

Noi del comitato Appio Claudio non intendiamo aggiungere nulla più di quello che è stato detto finora su questa gravissima vicenda, proponendo però a chi crede nella libertà di pensiero e di espressione, link interessanti sui quali riflettere: