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BRAVATA DI MINORI I SABOTAGGI DEI BINARI MILANO-VARESE

MILANO - Nessuna recrudescenza terroristica solo una bravata, ma molto pericolosa, di una baby-gang tra cui addirittura un bambino di nove anni: i sabotaggi che da più di un mese si verificavano sulla linea ferroviaria Milano-Varese erano opera di cinque ragazzini: due di 14, due di 13 ed uno di soli 9 anni. A scoprirlo è stata la polizia ferroviaria di Rho che ha dovuto sottoporsi ad appostamenti anche notturni, e nelle avverse condizioni meteorologiche di questi ultimi giorni, per cogliere sul fatto l'improvvisata banda di ragazzini. Una bravata, dunque, ma con la quale rischiavano, ponendo grossi ostacoli sui binari, di far deragliare i treni che percorrevano la Milano-Varese con gravissimi rischi per i passeggeri. Ieri sono stati colti in flagrante e i quattro più grandi denunciati in stato di libertà per attentato alla sicurezza dei trasporti, oltre che per procurato allarme in concorso. Il più piccolo dei cinque, la mascotte, ha ammesso subito le bravate compiute dal gruppo; solo uno dei giovani ha mantenuto il silenzio. Collaboranti con la Polfer i genitori, tre operai e un impiegato italiani, tranne uno che - ha riferito la Polfer - ha esclamato in tono risentito: "Perché non arrestate i Riina, invece di occuparvi dei giochi dei ragazzi". Tre gli episodi più gravi a loro attribuiti, avvenuti il 28 e il 29 dicembre, e il 4 gennaio; il primo episodio risale, però, al 10 dicembre. Secondo quanto riferito dagli investigatori, il gruppetto aveva individuato al km 4+900 della linea Milano-Varese il luogo degli appostamenti, in località Pogliano Milanese, dove sono residenti, già durante le vacanze estive. I ragazzi vi avevano costruito una capanna con pezzi di legno, che poi, a causa del maltempo, era crollata. I giovani avevano quindi deciso di usare la legna per divertirsi, bruciandola e mettendo dei rami sui binari. Poi l'escalation, con sassi, pezzi di cemento e una volta un cavo di rame rosso, che da un lato finiva in un tombino, e dall'altro in un contenitore al quale poi avevano dato fuoco, per simulare un attentato. Ieri pomeriggio, verso le 16.30, i ragazzini, tre italiani e un rumeno, compagni di terza media e amici dall'asilo, avevano messo sulla rotaia un blocco di cemento e aspettavano di vederlo schizzare in frantumi. Ma il macchinista, che si è accorto dell'ostacolo sul binario, ha fermato il convoglio e chiamato la Polfer. Alla vista dei due agenti in divisa, i giovani si sono dati alla fuga, dirigendosi verso un dirupo, ma gli agenti sono riusciti a bloccarli prima.
Un episodio veramente triste, ma è altrettanto triste leggere questo articolo Ansa per le sue forti contraddizioni:
"All'inizio dell'articolo leggiamo che la polfer (polizia ferroviaria) per la cattura dei giovani sbandati, ha dovuto effettuare appostamenti anche notturni con avverse condizioni meteorologiche per cogliere sul fatto l'improvvisata banda di ragazzini. Mentre alla fine dell'articolo leggiamo che la polfer è stata chiamata da un macchinista che si era accorto dell'ostacolo sui binari, alla vista della polizia i giovani sono fuggiti rimanendo bloccati da un dirupo." Questo tipo di notizie ci vengono fornite quotidianamente da ogni mezzo d'informazione, quindi..... buona riflessione a tutti!

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